(Alessandro Tich di Bassanonet) – Il suo acronimo è BPV. Ma state tranquilli, qui per fortuna le banche non c’entrano. C’entrano invece la natura e la sostenibilità ambientale. Si tratta infatti del nuovo Biodistretto Pedemontano Vicentino: organizzazione associativa per la valorizzazione dell’agricoltura sostenibile, del cibo biologico locale, della tutela dell’ambiente e del paesaggio e del turismo lento. La notizia di oggi è che il Comune di Marostica, da tempo impegnato sul fronte della sostenibilità, ha formalizzato la sua adesione al Biodistretto.
Una decisione che, come afferma una nota stampa dell’amministrazione Mozzo, “si inserisce in un percorso di sviluppo verso il sostegno e la promozione della cultura del biologico nel territorio comunale”.
“Il Biodistretto principalmente è impegnato nella divulgazione del metodo di agricoltura biologica e del consumo di cibo biologico e prodotto nel territorio associato anche al turismo lento: pratiche che il Comune di Marostica ha intenzione di valorizzare e sostenere con progetti specifici – spiega l’assessore all’agricoltura del Comune di Marostica Greta Seganfreddo -. La nostra adesione al Biodistretto è un segnale, un’indicazione, oltre che un aiuto concreto alla divulgazione delle iniziative che nei prossimi mesi vedranno protagoniste le aziende di un settore che sta conquistando una parte sempre maggiore del mercato. Il biologico interessa la produzione ma è soprattutto uno stile di vita che guarda alla sostenibilità e che ogni amministrazione dovrebbe contemplare nei suoi progetti di sviluppo, a diversi livelli.”
Fra i membri fondatori dell’organizzazione vicentina si contano anche due aziende di Marostica, ovvero la società agricola Col di Stella e l’azienda agricola Frison Maria Rita, recentemente protagonista di un progetto turistico-ambientale che ha proposto un’escursione tra i campi di lavanda e mirtilli, comprensiva di “brunch”.
Fra gli obiettivi del Biodistretto Pedemontano Vicentino ci sono infatti anche quelli di promuovere, diffondere e sostenere il consumo dei prodotti biologici nel settore dell’accoglienza; e di organizzare e promuovere attività di ricerca, informazione, divulgazione, formazione riguardanti l’agricoltura biologica nonché la salvaguardia e lo sviluppo delle specificità culturali locali. Obiettivi, appunto, che coinvolgono anche le politiche attive del turismo nelle quali la Città di Marostica è da tempo impegnata.