di Manuela Falchero – Ismea scatta una fotografia in chiaro-scuro del settore. Che intanto riceve il sostegno di Bruxelles e incassa da Roma fondi per oltre 2 miliardi di euro. Una medaglia a due facce. Così si può sintetizzare la fotografia scattata dal rapporto “Il Biologico nel 2021 e il futuro del settore”, anticipazione del rapporto “Bio in cifre 2022”, curato da Ismea e Ciheam Bari. Da un lato, infatti, lo studio rileva che nel 2021 la superficie coltivata secondo logiche bio in Italia è aumentata del 4,4%, arrivando a sfiorare i 2,2 milioni di ettari. E con questo ritmo di crescita, nei prossimi anni il nostro Paese potrebbe raggiungere i 2,7 milioni di ettari al 2027 per arrivare a toccare i 3 milioni al 2030, valore prossimo al target del 25% di superficie bio, indicato dal Farm to Fork dell’Unione europea quale traguardo da raggiungere proprio entro la fine del decennio. Positivi sono poi i valori relativi al numero di operatori certificati a bio: qui i dati indicano una crescita di oltre il 5% rispetto al 2020, grazie ai 4.413 nuovi ingressi nel sistema di certificazione che hanno portato a 86.144 il numero complessivo di produttori, preparatori e importatori biologici. Una conferma – nota lo studio di Ismea – della grande vitalità del comparto, nonostante le molte incertezze degli anni di pandemia.