Il futuro del mercato del bio visto dalla Grande Distribuzione: oggi grazie al biologico il consumatore è più consapevole di cosa acquista e ricerca sempre più prodotti di qualità

Il bio ha reso il consumatore più consapevole nella fase di acquisto, arrivando a cercare sempre più prodotti premium. Oggi occorre saper raccontare sostenibilità, prediligere produzioni locali e fare spazio alla biodiversità.
Il mercato italiano è sempre più evoluto in tema di cultura alimentare è quanto si evince dalla ricerca “The Future of Food 2020”, realizzata dall’agenzia Experience FutureBrand che ha come clienti una serie di ganzi aziende e multinazionali del food & beveragee presentata nell’ambito di “B/Open“, rassegna dedicata al bio food e al natural self-care.

“Il bio ha reso il consumatore più consapevole nella fase di acquisto, che è sempre più indirizzata verso prodotti non processati, ha stimolato la ricerca di prodotti premium e, infine, ha creato la coscienza di una responsabilità nei confronti del mondo in cui viviamo”, ha affermato Stefano Buschi, Strategy Director di FutureBrand.

“Il biologico – ha spiegato – non è più solo un requisito. Sarà opportuno, quindi, saper raccontare la sostenibilità, prediligere produzioni locali, e fare spazio alla biodiversità”.

La grande distribuzione investe sulla biodiversità dei prodotti alimentari di qualità

“Il biologico per noi è una risposta a un numero sempre crescente di consumatori – ha detto Carmen Quatrale, responsabile di Viviverde, marchio bio di Coop Italia –  Da circa 20 anni siamo nel mondo delle private label con il nostro marchio e già negli anni Ottanta avevamo prodotti bio sui nostri scaffali. Investiamo nel bio e nella sostenibilità e ci facciamo promotori di un cambiamento culturale sul tema della sostenibilità

“Proprio grazie alla GDO, la grande distribuzione organizzata  – ha concluso la Quatrale  – il mercato è stato allargato, anche grazie al fatto che i prezzi sono molto più accessibili. Ai nostri fornitori chiediamo il rispetto di un protocollo più stringente rispetto alle normative vigenti e operiamo controlli periodici per garantire qualità e trasparenza”.

Sulla stessa linea anche la catena di Carrefour: Roberto Simonetto, direttore vendite del gruppo francese in Italia, ha sottolineato che “il biologico è il punto di riferimento della transizione alimentare verso la sostenibilità. Oggi il 93% dei nostri clienti acquista qualcosa di biologico”.

“Il bio – ha osservato la responsabile della comunicazione Lidl Italia, Alessia Bonifaziè ormai un’abitudine consolidata di consumo, che per noi rientra in un progetto più ampio che si basa su tutela dell’ambiente e del clima, corretta alimentazione, contributo concreto alla comunità”.