di Andrea Guenna – È morto l’onorevole Luigi Massa, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, 71 anni, un politico intelligente. Dopo aver lavorato come tecnico alla Olivetti di Ivrea, quella Olivetti che ha formato una generazione di progettisti e di amministratori di altissimo livello, si è dedicato con successo alla politica. Era collega dell’ingegner Federico Faggin, dirigente Olivetti nonché responsabile dello sviluppo dei microprocessori 8008, 4040 e 8080 e delle relative architetture che hanno consentito alla straordinaria azienda di Ivrea di essere, forse un po’ troppo in sordina e un po’ troppo presto, la madre di tutti i Pc attuali prodotti sulla Terra.
Nelle persone si apprezzano tre doti: l’intelligenza, il coraggio e la bontà.
Ebbene, Luigi Massa era una persona coraggiosa, buona e intelligente.
Era nato a Montanaro in Val Susa, Comune di cui sarebbe divenuto sindaco nel 1974, a soli 24 anni. Dopo aver ricoperto diversi incarichi istituzionali, nel 1996 era eletto deputato (XIII legislatura) nel collegio uninominale di Giaveno – Valle di Susa per l’Ulivo. Intanto si era trasferito in Valle diventando anche sindaco di Buttigliera Alta.
A Roma fu Presidente del comitato pareri della commissione affari costituzionali, capogruppo nella giunta per le elezioni, componente della commissione bicamerale per la riforma dello Stato, nonché relatore di diversi progetti di legge tra cui la cosiddetta “par condicio”.
Luigi Massa è stato un uomo giusto, apprezzato da molti amici sinceri e, nel 2001, l’allora sindaco di Napoli, Onorevole Jervolino che lo stimava molto, lo chiamava a ricoprire l’incarico di Direttore Generale della città. Incarico che mantenne per nove anni, ricoprendo anche quello di vice commissario per l’emergenza viabilità e traffico. Tornato in Piemonte si occupò di agricoltura biologica diventando segretario nazionale dell’associazione delle Città del Bio.
Chi scrive ha lavorato con lui con molto piacere perché Luigi lasciava la massima libertà su chi riponeva la sua fiducia.
Ho girato dei documentari anche in Val Borbera dove voleva realizzare un progetto di cultura biologica. Tuttavia, quando sono andato là con la mia squadra non ci hanno accolto molto bene perché, secondo loro, coi nostri documentari, volevamo testimoniare l’arretratezza della zona rispetto alle nuove frontiere dei prodotti biologici di cui Massa era un promotore.
A distanza di cinque anni veniamo a sapere che anche in Val Borbera stanno pensando al Bio.
Meglio tardi che mai.
Ciao Luigi, amico mio.