Alessio Pisanò (da AgroNotizie) – Se oggi solo l’8,5% del terreno agricolo europeo è destinato al bio, con il Piano d’azione per la produzione biologica la Commissione europea vuole aumentare la percentuale. Per farlo sta studiando un sistema di incentivi a sostegno degli agricoltori. La Commissione europea ha adottato un Piano d’azione per la produzione biologica. L’obiettivo principale è destinare, entro il 2030, il 25% del terreno agricolo europeo all’agricoltura biologica. L’Italia oggi si attesta sul 15%, quarta in Europa. Si parla di incentivi per agricoltori dal 20 al 30% nella prossima Pac. Janusz Wojciechowski, commissario Ue all’Agricoltura: “Unica speranza per agricoltori di sopravvivere alla sfida coi grandi produttori”.

La situazione attuale
Ad oggi solamente l’8,5% del terreno agricolo europeo è destinato all’agricoltura biologica con forti differenze tra un Paese e l’altro. L’Austria è leader con un 24,1% dei terreni coltivati a biologico, segue l’Estonia (20,6), la Svezia (20,3%) e l’Italia (15,2%). Male Paesi come Romania (2,4%), Polonia (3,3%) e Bulgaria (2,6%). Bassa la percentuale per grandi produttori come Francia (7%) e Spagna (9,3%).

Obiettivo 25% a livello europeo
Già negli ultimi dieci anni, secondo Eurostat, l’ufficio delle statistiche dell’Ue, c’è stato un aumento del 65% della produzione biologica, aumento che fa dell’Europa il secondo mercato mondiale per consumi di bio, con valori di 37,4 miliardi di euro l’anno. Sono 292.175 gli agricoltori bio registrati in Europa, ma la produzione non basta visto che solo nel 2019 sono state 3,2 milioni le tonnellate di prodotti bio importate da Paesi terzi.

Incentivi nella nuova Pac
La Commissione europea per rispondere ai prezzi più alti che gli agricoltori devono sostenere per la produzione bio, sta studiando un sistema di incentivi attraverso eco-schemi – pagamenti diretti integrali – a coloro che decidono di investire nella produzione biologica. Secondo il commissario Ue all’Agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski, ancora non è chiaro “se gli incentivi saranno al 20 o 30%”, poiché la decisione dovrà essere discussa all’interno del pacchetto sulla nuova Politica agricola comune (Pac). Tuttavia il Piano d’azione per l’agricoltura biologica dovrebbe destinare ai regimi ecologici dai 38 ai 58 miliardi – ora la Pac prevede 7,5 miliardi. Wojciechowski non ha dubbi: “La conversione al biologico sarà la sola occasione” per molte piccole medie aziende del settore agricolo di “sopravvivere alla concorrenza delle aziende industriali intensive”.

Allevamenti bio
Anche l’allevamento beneficerà della conversione al biologico. Secondo gli esperti, gli animali da allevamenti biologici godono di un livello più elevato di benessere e assumono meno antibiotici. Con il sostegno degli incentivi, dunque, anche le aziende che si occupano di pochi capi di bestiame, potranno continuare con la loro produzione e contribuire al miglioramento del benessere animale.

Perché convertire al biologico
Il Piano d’azione per la produzione biologica, in linea con il Green deal europeo e le strategie Dal produttore al consumatore e sulla Biodiversità, vuole incoraggiare gli agricoltori europei ad investire nel biologico perché i campi a coltura biologica hanno circa il 30% in più di biodiversità, garantiscono redditi più elevati e sono più resilienti.

Coinvolgere i cittadini
Per controllare i progressi nell’attuazione di questo Piano d’azione per la produzione biologica, la Commissione europea ha deciso di organizzare ogni anno degli incontri pubblici con gli addetti al settore, una “Giornata della produzione biologica” e la promozione di “biodistretti”, zone in cui agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e autorità pubbliche collaborano per una gestione sostenibile delle risorse locali basata su principi e pratiche biologici.