Agroalimentare: boom delle produzioni sostenibili. In continua crescita fatturato e quantità di terreni biologici. La partita della Nuova Politica Agricola europea

di Nunzio Ingiusto 

 

Il 2019 ha segnato un autentico boom delle produzioni sostenibili; un risultato che trova piena soddisfazione della filiera e  la più soddisfatta di tutti si detta è la Ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova.  Sin dall’inizio del suo mandato ha detto di voler puntare sulla filiera biologica in una prospettiva a medio termine. Poi lo ha ripetuto più volte. Un po’ per recuperare il tempo perso rispetto alle crescenti abitudini alimentari delle famiglie, un po’ per dare più sostanza alla svolta “verde” del governo.

I dati del 2019

A guardare i dati del 2019, la Ministra ha sicuramente fatto centro. Gliene va dato atto, anche se non bisogna cullarsi, perché intorno all’agroalimentare si gioca una partita importante in Europa e fuori. Trump ha imposto dazi sulle importazioni USA che  sfavoriscono le produzioni di eccellenza dell’Italia, per questo la nostra filiera sostenibile ha visto con interesse la vittoria elettorale di Joe Biden.

Per quanto riguarda l’Europa,la nuova politica agricola – la PAC -partirà nel 2023. Ma a gennaio prossimo l’Italia potrebbe ricevere le prime anticipazioni. Il 4% in più raggiunto nella spesa agroalimentare biologica potrebbe ,tuttavia, rivelarsi un valore ancora troppo basso, da far crescere.
Dinanzi ai dati, Bellanova al B/Open Digital di Verona di novembre, ha annunciato un nuovo bando per la ricerca di 4 milioni e 200 mila euro ed un finanziamento di 1 milione e 600mila per 11 progetti transnazionali.

Il programma “Core OrganicCofund”

Il programma “Core OrganicCofund” per lo sviluppo di sistemi alimentari più sostenibili – dalla produzione al consumo – farà la differenza, riconoscendo alle imprese virtuose italiane un altro primato. Un asse europeo che si occupa di coordinamento della ricerca europea in materia di agricoltura ed alimentazione biologica, per il ruolo chiave che queste assumono nel raggiungimento degli obiettivi della PAC in termini di riduzione della pressione ambientale, di supporto al mantenimento degli ecosistemi, di miglioramento della qualità e sicurezza alimentare nonché del benessere animale. Si tratta di un bando per progetti di ricerca transnazionali che saranno finanziati dai Paesi partecipanti e per i quali è previsto anche un contributo della Commissione, secondo le regole delle azioni ERANET COFUND

In Italia è record di azienda e produzioni bio

Il quadro, insomma, appare rassicurante nonostante la lentezza con la quale il Governo Conte 2  procede su tutto l’impianto del Green Deal. Il post Covid del 2021 ,in ogni caso , sarà il vero banco di prova. Partendo dalla crescita delle superfici agricole dedicate al bio e dalla cifra record di 3,3 miliardi di euro di fatturato, il Governo sarà chiamato a scelte strategiche che dovranno combinarsi con le risorse del Recovery Fund e la PAC 2021-2027.

In Italia ci sono oltre 80.000 aziende bio, ma ora siamo “al termine dell’orizzonte temporale fissato dal Piano Strategico Nazionale per il Biologico del 2016” ha detto la Ministra. Se davvero si vuole dare sostanza al Green Deal italiano e agganciare le strategie europee del Farm to Fork e della Biodiversità, non ci si potrà fermare ai buoni risultati di oggi. Né in ci si potrà accontentare dei 5 milioni di euro del 2020 stanziati per abbassare il costo dei pasti biologici scolastici a carico delle famiglie. La scuola e i programmi di educazione alimentare sono decisivi per una diversa cultura nutrizionale, per superare diseguaglianze e ingiustizie. È tutta la politica green che deve dare centralità a produzioni, vendite e consumi sostenibili. In definitiva ci si vogliono più incisività e soldi.