(da Agro Notizie) – “Territori Bio, territori e reti rurali per innovazioni tecniche e organizzative rivolte a imprese biologiche” è un Gruppo operativo per l’innovazione nato per rispondere alle problematiche emerse tra le aziende agricole biologiche e convenzionali che rientrano nei due biodistretti del Veneto, Bio Venezia e Colli Euganei.
La sua finalità è dare un’assistenza continua alle aziende, aumentare la presenza di aziende biologiche supportando le aziende agricole convenzionali o in transizione con assistenza e formazione alla certificazione bio, aumentare la redditività e competitività delle imprese migliorando la commercializzazione dei prodotti attraverso azioni di marketing e la riduzione e semplificazione burocratica.
Territori Bio è quindi un progetto molto articolato. Queste alcune delle attività svolte:
realizzazione di un’indagine su circa duecento persone per valutare l’interesse dei consumatori verso i prodotti bio e locali rispetto ai convenzionali e non locali, che ha interessato una serie di prodotti frutticoli, orticoli, vino e olio. L’analisi dell’indagine ha confermato che il consumatore è molto interessato e disposto a spendere qualcosa in più per i prodotti bio e locali del proprio territorio. Inoltre, è stato effettuato un questionario online (valutati 1.100 questionari) che ha evidenziato come l’essere donna, avere un grado d’istruzione elevato, la presenza di figli in famiglia e un reddito più alto sono tutti fattori predisponenti positivamente all’acquisto di prodotti biologici;
realizzazione di un’analisi su come lavorano i biodistretti, attraverso il confronto con biodistretti di altre regioni, al fine di ridurre i costi di certificazione e gli oneri amministrativi connessi alla certificazione bio, per promuovere forme di collaborazione e sviluppare un sistema di controlli interni focalizzati sul controllo della qualità. In questo contesto, Territorio Bio ha organizzato corsi di assistenza tecnica e formazione (anche grazie a un’app messa a punto dal progetto) per implementare le pratiche agronomiche biologiche avvalendosi di tecnici e agronomi;
valorizzazione dell’uva conferita dai soci produttori dell’azienda capofila Cantina Colli Euganei, i quali conferiscono già un prodotto sicuro, tracciabile e di qualità. Le aziende socie, infatti, hanno già fatto proprio negli ultimi anni il concetto della sostenibilità ambientale, tanto importante e sentito dai consumatori; serviva però comunicarlo meglio. La Cantina comprende circa 650 soci con una superficie medio piccola (1-1,5 ha), quindi una realtà molto frazionata che necessitava di un piano di sistema nel biodistretto Colli Euganei, con azioni combinate e condivise con gli attori pubblici e privati portatori di interesse dell’area per poter valorizzare il territorio;
organizzazione, tramite il biodistretto Colli Euganei (1.385 ha e 53 soci in particolare olivicoltori e viticoltori, ma anche produttori di ortofrutta, miele ecc.) di momenti di condivisione tra tecnici e operatori, tra cui anche un tavolo di lavoro tra biodistretto e sindaci di diversi comuni della zona per l’adozione di un regolamento sull’uso dei prodotti fitosanitari e l’introduzione dei prodotti biologici locali in mense di scuole materne, elementari e medie del territorio (4.000 pasti al giorno);
collaborazione del biodistretto Colli Euganei con Oste (Osservatorio tecnico euganeo) per un progetto sulla realtà viticola euganea al fine di condividere esperienze e competenze per la crescita tecnica della produzione bio nel territorio. Questa ha compreso non solo ricerca e sperimentazione da parte dell’università di Padova (studi su fertilità delle varietà presenti sul territorio e altri aspetti, ma anche prove di lotta alternativa all’oidio, uso induttori di resistenza alla peronospora, valutazione degli effetti dell’apporto irriguo), oltre che assistenza tecnica e supporto alle aziende (monitoraggio artropodi e funghi con la redazione di un bollettino settimanale) e divulgazione;
attivazione di una collaborazione concreta tra biodistretto Bio Venezia (1.000 ha biologici per la maggior parte a vigneto) e realtà diverse del territorio (aziende e amministrazioni), con la fornitura di assistenza tecnica qualificata per la conversione delle aziende al sistema di produzione biologico.
È proprio il caso di dirlo che l’unione fa la forza… anche quando si produce biologico.