di  Federica Rossi – Che le mele fossero dei frutti ricchi di proprietà e vitamine per il nostro organismo lo sapevamo. Non sapevamo però che le loro bucce possono diventare un alleato nella routine di bellezza. Le mele piemontesi, in particolare, saranno l’ingrediente principale della start up Vortex, che avvierà una linea cosmetica di mele coltivate in Piemonte. Questo progetto è il risultato di un programma finanziato dall’Unione Europea per promuovere l’economia circolare attraverso la bio-economia. Nonostante sia l’Alto Adige, a raccogliere all’anno 950.000 tonnellate di mele, l’idea di proporre la sansa di mele come cosmetico è stata piemontese. Gli scarti delle mele diventano un cosmetico. Non buttare via le bucce di mele significa sfruttare il ciclo produttivo della natura in tutte le sue fasi. Identificare negli scarti della frutta una risorsa da impiegare nel settore della cosmesi, permette di concedere una nuova opportunità alle bucce che sono sempre state buttate via. Così come riporta il Sole 24 ore -il progetto AlpBioEco è tra i finalisti degli Award 2021, gli awards che premiano i progetti regionali più innovativi e promettenti finanziati coi fondi europei. Ma le mele sono le protagoniste di un altro progetto che le vede in primo piano anche nel mercato della moda. L’apple skin è infatti “l’invenzione” dall’azienda Frumat, un’alternativa naturalmente “vegana” alla pelle animale a base di mele ora utilizzata per realizzare borse, giacche, vestiti e cappelli. Hannes Parth la Ceo di Frumat racconta che l’idea dell’apple skin è frutto in realtà di un caso, oggi però l’azienda trasforma circa 30 tonnellate di mele al mese per realizzare vestiti, arredi e accessori. Mangiare una mela al giorno toglie il medico di torno, riutilizzarne lo scarto però, fa bene al pianeta.