Massarosa (Il Tirreno) – Nasce sulle sponde del Massaciuccoli, la prima filiera italiana dell’eucalipto biologico ed eco-sostenibile. Coltivazione e trasformazione bio, ricerca e tecnologie si fondono insieme per dare vita ai prodotti made in Massarosa con il marchio “Oligea”. Ad annunciatlo è Coldiretti Lucca secondo cui pandemia ha accelerato la svolta green dei consumatori con l’aumento dei consumi bio del più 1, 7 per cento.
“Lo sconvolgimento pandemico ha costretto molte imprese agricole a rafforzare la necessità di fare rete dando vita a nuove filiere e a introdurre prodotti di grande valore – commenta Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca –. Questi mesi hanno generato una domanda molto forte di prodotti di filiera biologici e bio-riferiti. La Versil Green è tra le realtà del nostro territorio che hanno saputo farlo bene”.
Sono una decina le aziende tra agricole ed artigianali coinvolte lungo la filiera dal progetto lanciato nel 2017 dalla Versil Green di Massarosa che nel frattempo ha più che raddoppiato superfici coltivate passando da 3 mila metri quadrati a 16 mila metri quadrati tutti certificati biologici. L’eucalipto è l’ingrediente principale per creme per corpo, gel e spray igienizzanti, olii essenziali, saponi, detergenti per la casa ma anche birre aromatizzate e caramelle. Tra i prodotti più ricercati ci sono sicuramente la linea di gel igienizzanti. L’eucalipto è infatti considerato sin dall’antichità un efficace igienizzante naturale, con proprietà balsamiche, lenitive; oggi queste caratteristiche sono state convalidate da studi scientifici.
“La nostra azienda – spiega Elena Giannini, imprenditrice agricola – ha saputo riadattarsi rispetto a quello che sono le nuove dinamiche dei consumi e dei bisogni. L’eucalipto appartiene alla storia della mia famiglia ed è sempre stato al centro della nostra attività agricola. Con Oligea abbiamo valorizzato tutti i benefici di questa pianta che è tornata ad essere coltivata e utilizzata in molti settori. La nostra filosofia è quella della green economy e della filiera corta: della pianta non si butta via niente ed ogni singola parte viene valorizzata e trasformata, direttamente nel territorio di origine”.