da ierioggidomani.it – Duemila pasti caldi e sorbetti che fanno bene due volte, sono quelli della linea Bio di Gelati Pepino 1884 lanciata l’estate scorsa: la storica azienda torinese ha deciso di legare il consumo di questi nuovi prodotti  a un progetto di grande rilevanza sociale, donando parte del ricavato derivante dal venduto complessivo al sostegno delle attività della Fondazione Progetto Arca Onlus.
L’iniziativa ha portato ottimi frutti e ha permesso di devolvere a Progetto Arca 6.000 euro, che andranno interamente a sostegno di persone e famiglie che necessitano di supporto.
In un’estate 2020 strana Gelati Pepino 1884 ha lanciato i Sorbetti Bio, risultato di un’accurata selezione della materia prima, frutta proveniente unicamente da agricoltura biologica, e di una scelta radicale che ha comportato importanti investimenti strutturali e tecnologici
La novità  ha ricevuto ampio consenso anche dal consumatore più esigente e attento, che ha apprezzato il gesto di grande impegno per l’ambiente
Alberto Sinigallia, presidente Fondazione Progetto Arca, ha dichiarato: “Viviamo una realtà complessa, dove l’allerta sanitaria ancora non si ferma e le fragilità delle persone senza dimora aumentano con preoccupazione ogni giorno. Per questo proseguiamo senza sosta nel mettere in campo aiuti concreti dedicati a chi ha un bisogno urgente di protezione e di sostegno alimentare. Sono 2000 i pasti caldi che, con il contributo di Gelati Pepino 1884, abbiamo la possibilità di distribuire ai cittadini più vulnerabili, che sono ospiti delle nostre strutture di accoglienza o che assistiamo in strada attraverso le Unità mobili. Un grazie di cuore da tutti noi operatori e volontari di Progetto Arca”.
Alberto Mangiantini, amministratore delegato Gelati Pepino 1884 SpA, ha commentato:  “La nostra storia e la nostra tradizione, fanno di Gelati Pepino 1884, un marchio da sempre presente a fianco degli italiani. In oltre 136 anni abbiamo vissuto ogni avvenimento storico, ogni momento che ha segnato passaggi fondamentali. Ci siamo stati in passato e pensiamo sia giusto esserci oggi, in un periodo complesso, nel quale abbiamo dato il nostro piccolo contributo alle persone che ne hanno più bisogno”.