di Valeria Sforzini – È plastica, ma non lo è. L’effetto, però è lo stesso: sul viso, al tatto, nel riflesso. Cambiano la composizione e il fine vita. M49, il materiale creato da Mazzucchelli1849—azienda di Castiglione Olona, nel varesotto, attiva da sei generazioni e leader nella creazione di acetato per eyewear — nasce con lo scopo di offrire un’alternativa alla plastica tradizionale. Con un alto contenuto di materiali di origine vegetale, punta ad aggiungere un tassello in più di sostenibilità al mondo dell’occhialeria. M49 non è plastica nella sua accezione più comune, è bio acetato: è composto per il 65 per cento da sostanze di origine vegetale, da acetato di cellulosa e da un plastificante di origine vegetale. Lo scorso anno Essilor Luxottica e Mazzucchelli 1849 hanno deciso di mettere alla prova il nuovo materiale, avviando una collaborazione che ha portato anche a valutare la performance di sostenibilità dei materiali bio prodotti da Mazzucchelli. Il colosso dell’occhialeria e l’azienda leader nella produzione di acetato per eyewear hanno infatti sviluppato uno studio di valutazione del ciclo di vita (LCA, Life-Cycle Assessment) secondo lo standard ISO 14040/14044, con lo scopo di indagare le prestazioni ambientali del bio-acetato prodotto da Mazzucchelli rispetto all’acetato standard. L’analisi ha confermato che il bio-acetato presente nelle montature di EssilorLuxottica prodotto da Mazzucchelli ha un impatto ambientale inferiore rispetto all’acetato standard. Contiene in fatti il 65 per cento di materiali di origine biologica: il 25 per cento in più rispetto a quello tradizionale, che si ferma al 40 per cento.
Sviluppato per la prima volta tra il 2011 e il 2012, M49 è bio—based e biodegradabile. Cosa vuol dire? “Secondo la International Organization for Standardization –  spiegano da Mazzucchelli – si definisce biodegradabile qualsiasi materiale che possa essere scomposto mediante l’attività enzimatica di microorganismi, luce solare e altri agenti fisici ambientali, in composti chimici semplici come acqua, anidride carbonica e metano. Affinché un materiale plastico possa essere definito biodegradabile, il grado di biodegradazione deve raggiungere il 90 per cento in un tempo di incubazione di non oltre 6 mesi”.
Nel caso di M49, il grado di biodegradazione supera il 90 per cento già dopo 115 giorni di incubazione. E rientra quindi appieno nella categoria.

Valutazione del ciclo di vita
Oltre a inquadrare il materiale, la valutazione ha avuto anche l’obiettivo di creare maggiore trasparenza, fornendo al consumatore una informazione chiara, senza affidarsi a slogan o a termini confusi. “Consapevoli delle responsabilità nei confronti delle generazioni che verranno – fanno sapere dall’azienda – e per il futuro del nostro pianeta, Mazzucchelli è da diversi anni impegnata a migliorare la sostenibilità delle proprie attività e dei suoi prodotti, investendo in processi con minor impatto per l’ambiente e sviluppando prodotti altamente sostenibili di origine naturale. Aver sviluppato uno studio di Valutazione del Ciclo di Vita (LCA) dei nostri prodotti ha permesso di valutare e misurare i risultati di questo impegno e di dare al mercato una informazione chiara sul livello di sostenibilità dei nostri prodotti. È uno strumento che ci consente inoltre di porci obiettivi di miglioramento misurabili del livello di sostenibilità della nostra attività e dei nostri materiali”.

Cereali, barbabietola e canna da zucchero
L’incremento del contenuto bio è ottenuto da un plastificante di origine vegetale proveniente da fonti rinnovabili come cereali, barbabietola o canna da zucchero. Il bio-plastificante viene utilizzato in sostituzione di quello tradizionale di origine fossile. Secondo l’analisi alla quale è stato sottoposto il materiale, il bio-acetato mostra migliori prestazioni ambientali per tutte le categorie di impatto prese in considerazione, dall’acidificazione all’eutrofizzazione fino all’impoverimento dell’acqua. Tra gli altri, il Global Warming Potential, ovvero la quantità di CO2 equivalente emessa per la produzione del bio-acetato rileva una riduzione di circa il 54 per cento rispetto a quello dell’acetato standard.