(Tommaso Di Giannantonio del Corriere del Veneto) – La storia di Matteo Zanei e del suo nuovo birrificio a «chilometro zero» ha radici lontane. Parte negli anni Sessanta quando il padre apre un piccolo bar sotto l’albergo di famiglia. Si chiamava “Baracca” ed era uno dei pochi punti di ritrovo per la gioventù del posto, a Baselga di Pinè. Poi negli anni Ottanta il baretto del paese diventa una pizzeria. A partire dagli anni Duemila sempre più attenta alla selezione dei cereali con l’ingresso di Zanei junior. E si arriva così al 2019, quando al lato del locale nasce anche un birrificio artigianale quasi completamente autonomo dal punto di vista energetico. E non solo. I luppoli sono rigorosamente trentini e il frumento, più locale di così non può essere. È coltivato e macinato a pietra naturale sull’altopiano di Pinè nel Mulino di Prada della famiglia Moser.

Oltre il Covid
“L’idea è di creare una birra locale che rispecchi con i suoi ingredienti le caratteristiche del territorio», spiega il titolare del birrificio-pizzeria «Comparsa” di Baselga di Pinè. Il nome dell’attività è un richiamo esplicito al santuario della Comparsa di Montagnaga di Pinè, il paesino del Comune di Baselga dove sorgono sia la pizzeria che il birrificio. Lo schizzo di un pino, stampato sull’etichetta di ogni bottiglia di birra, porta il nome di Pinè in giro per l’Italia. “Nel periodo del primo lockdown — spiega infatti Matteo Zanei — ci siamo strutturati per la vendita online, commercializzando le nostre birre in tutto il territorio italiano”. Da una parte la pandemia ha inferto un duro colpo all’attività: “Il calo del fatturato è stato quasi del 50% e i ristori sono stati irrisori. Per fortuna siamo riusciti ad andare avanti con le nostre riserve”, dice Zanei. Ma dall’altra parte, la chiusura forzata e il periodo di confinamento in casa si sono trasformati in un’occasione. “Non ci siamo scoraggiati e ci siamo rimboccati le maniche — racconta l’imprenditore pinetano di 43 anni, affiancato dalla madre e da quattro dipendenti nella gestione dell’attività — il lockdown ci ha fatto accelerare una tappa che avevamo già in mente. Abbiamo messo in moto il processo di imbottigliamento e confezionamento delle birre. In questo modo siamo arrivati a fine estate ad avere sia la spina che le bottiglie di birra”.

La birra per Cortina – Milano
Durante la prima fase di emergenza, inoltre, il menù delle birre artigianali si è arricchito di una nuova voce tutta proiettata ai Giochi olimpici invernali del 2026 di Cortina e Milano, che, salvo cambiamenti, vedranno le gare di pattinaggio nell’ovale di Baselga di Pinè. «Nell’ultimo lockdown è nata la birra Olimpia — racconta Zanei —. Una birra beverina a basso grado alcolico in onore delle Olimpiadi che verranno. Ma non solo. Abbiamo avviato anche una collaborazione con un’azienda agricola locale per fare una birra con il miele dell’altopiano di Pinè». Il tutto nasce e si sviluppa in una logica di economia circolare. «Siamo partiti con l’intenzione di fare una birra di Pinè, una birra locale, senza trattamenti chimici, che abbia le caratteristiche del posto — spiega —. La strada che stiamo percorrendo è di avere un prodotto con materie prime locali. Per i luppoli stiamo collaborando con un’azienda agricola trentina, e l’idea è di creare un luppoletto sull’altopiano. Per l’orzo non siamo ancora in grado di essere autosufficienti, ma abbiamo iniziato a fare le prime coltivazioni. Infine, per quanto riguarda il frumento, lo prendiamo direttamente sull’altopiano». Il concetto di sostenibilità si traduce in pratica nella pizzeria-birrificio Comparsa. «Sulla struttura del birrificio abbiamo installato i pannelli fotovoltaici che ci rendono quasi indipendenti », aggiunge Zanei. Il 2020 è stato anche un anno di riconoscimenti per l’imprenditore pinetano e il suo mastro birraio. Quattro birre «Comparsa» — Uin.ter, Bir.ba, Vai(a).zen e Met.iu — si sono aggiudicate infatti due luppoli di bronzo, uno d’argento e uno d’oro nella sesta edizione di «Best Italian beer», un premio rivolto a tutti i produttori sia di birra artigianale italiana e sia di birra non industriale.