(Mariangela Latella di Green Planet) – Con una gamma completa di referenze di surgelati Bio a marchio Almaverde Bio e per la Private Label, che rappresentano il 16% del totale dei propri prodotti vegetali surgelati per un volume di quasi 6,3 milioni di chili commercializzati, Fruttagel è una delle principali aziende certificate organic operanti in Italia. Ne parliamo con Giorgio Alberani, direttore commerciale e marketing di Fruttagel in un’intervista esclusiva per GreenPlanet.

– Quali sono le ultime novità frozen bio dell’azienda?
“Nel comparto frozen – ci dice Alberani -, l’offerta Fruttagel si concentra sugli ortaggi surgelati, lavorati nella sede di Alfonsine e nello stabilimento di Larino e distribuiti sia attraverso il canale Retail che il Food Service, principalmente tramite la ristorazione collettiva, in Italia e all’estero. Delle oltre 100mila tonnellate di frutta e verdura trasformate ogni anno da Fruttagel, oltre 47mila sono costituite da vegetali surgelati. Gli ortaggi biologici rappresentano il 15,9% del totale dei prodotti finiti in questa categoria, una percentuale in crescita di anno in anno, a riprova degli investimenti per lo sviluppo del segmento biologico che l’azienda sta portando avanti in tutte le categorie merceologiche in cui opera. Nel Food Service i vegetali surgelati biologici prodotti da Fruttagel sono commercializzati con il brand Almaverde Bio, Consorzio di cui l’azienda è socia fondatrice. Una gamma di undici referenze prodotte con materie prime di origine italiana disponibili in pack riciclabile nel formato da 2,5 kg. Nel canale Retail l’offerta frozen bio firmata Fruttagel viene commercializzata sia con il brand Almaverde Bio sia con i marchi delle più importanti catene di distribuzione. Per l’intera gamma di vegetali surgelati Almaverde Bio Retail, per le referenze di alcuni clienti specializzati nel bio e per le referenze di vegetali surgelati bio proposte con i marchi dei clienti della GD e DO, Fruttagel utilizza l’innovativo pack interamente compostabile certificato OK Compost da TÜV Austria, smaltibile nell’organico della raccolta differenziata. Materie prime italiane, filiera controllata, attenzione alla sana alimentazione e sostenibilità anche nel pack sono i tratti distintivi dell’offerta frozen bio dell’azienda ravennate. Tratti che si riscontrano anche nella più recente novità di prodotto Almaverde Bio, la linea “Le Vellutate Senza Olio”, composta da tre vellutate biologiche surgelate – varianti Mix di verdure, Asparagi e Zucca e Carote – preparate senza l’utilizzo di olio né grassi, pensate per un consumatore attento al benessere, alla filiera e all’ambiente”.

– Quali sono le tendenze del mercato frozen bio che registrate nella fase del cosiddetto New Normal?
“In linea con il successo del biologico, trasversale a diverse categorie merceologiche, il frozen bio piace e cresce. Considerato nel suo insieme e includendo la Private Label, il comparto dei surgelati bio (gelati esclusi) registra un +12,4% a valore e un +9% a volume (AT gennaio 2021 vs AT gennaio 2020, dati IRI, totale Italia Iper+super+LSP). Al suo interno i vegetali proposti al naturale, come ad esempio spinaci, piselli e minestroni mettono a segno un +11,2% a valore e un +9,4% a volume (AT gennaio 2021 vs AT gennaio 2020, dati IRI, totale Italia Iper+super+LSP). Una tendenza destinata a crescere, in linea con l’attenzione verso filiere il più possibile sostenibili e verso un’alimentazione sana. Nel segmento del biologico Fruttagel ha investito e continuerà a investire sia sul fronte delle referenze a marchio Almaverde Bio sia nell’ampliamento delle proposte per la MDD”.

– Quali sono le principali criticità del settore e quali le vostre strategie?
“La maggiore criticità è legata al canale della ristorazione collettiva, scolastica in primis. L’entrata in vigore dei nuovi C.A.M. (ossia i Criteri Ambientali Minimi) ha, infatti, posto dei limiti tutt’altro che irrilevanti all’impiego di vegetali surgelati in questo canale. Basti pensare che sul totale delle undici referenze Almaverde Bio proposte per il Food Service solo tre vengono ammesse (piselli, spinaci e bieta), per ragioni legate al consumo energetico e idrico associato alla produzione di vegetali surgelati rispetto al prodotto fresco. Una criticità da affrontare di concerto tra tutte le parti coinvolte e sulla base di approfondimenti adeguati che prendano in considerazione tutti gli aspetti associati all’offerta di prodotti surgelati. Tra questi, la possibilità di disporre durante tutto il corso dell’anno di prodotti che mantengono caratteristiche organolettiche e nutrizionali paragonabili a quelli dei freschi e la riduzione degli sprechi alimentari”.

– Quali sono i trend export in Europa e soprattutto extra UE in un quadro previsionale di possibile saturazione del mercato bio dell’Unione quando, a obiettivo 2025, entreranno nuovi player?
“All’estero Fruttagel serve il mercato Retail prevalentemente attraverso referenze biologiche realizzate per le Private Label delle principali insegne presenti in Germania, Israele, Francia, Nord Europa, Giappone, Olanda e Belgio. Sempre più rilevante, inoltre, la presenza oltreconfine dei prodotti Almaverde Bio, le cui vendite sono state consolidate quest’anno in Slovacchia, Grecia e a Dubai, attraverso l’incremento delle referenze offerte, sia nel comparto frozen che grocery. Sempre nel corso di quest’anno, le vendite dei prodotti Almaverde Bio sono iniziate anche in Canada, Corea del Sud, Svizzera, Bulgaria, Belgio e Russia. Per quanto riguarda i rischi di saturazione del mercato, se da un lato l’ingresso di nuovi player potrebbe favorire tale situazione, dall’altro è ragionevole pensare che l’incremento dei consumi biologici possa bilanciare una maggiore dinamicità sul fronte dell’offerta. Una crescente attenzione alla sostenibilità, anche in relazione alle nuove generazioni, che già dimostrano una sensibilità più spiccata in tal senso e alla sana alimentazione, sono tendenze in atto che continueranno a evolversi in numerosi mercati”.