Modena (Marco Pederzoli di Il Resto del Carlino) – Continua a Vignola la ricerca sulla ciliegia, in ottica di favorire le produzioni biologiche o, comunque, di limitare l’uso di agrofarmaci.
Proprio in questi giorni Walter Monari, direttore del Consorzio Ciliegia di Vignola Igp, ha annunciato una novità che il Consorzio sta testando presso il campo sperimentale di Vignola sul ciliegio e sul susino, in collaborazione con il Consorzio Fitosanitario di Modena e l’Università di Modena.
“Abbiamo installato, grazie anche alla collaborazione di alcuni produttori che si sono resi disponibili ad aiutarci – spiega lo stesso Monari – impianti di copertura polifunzionali (reti, ndr) di diversa tipologia e con diversi materiali, con l’obiettivo di applicare meccanismi di difesa attiva contro pioggia, insetti dannosi ed uccelli, quindi di ridurre al minimo i trattamenti fitosanitari. Il progetto è stato già presentato alle autorità comunali e all’assessore all’agricoltura della Regione, Alessio Mammi.
La sinergia con le due amministrazioni, locale e regionale, ci ha permesso di procedere con i lavori in breve tempo, grazie anche all’impegno dell’assessore Mammi, che è riuscito a trovare i fondi per contribuire alla costruzione delle strutture, e a completare per la campagna 2021 due impianti da mettere a confronto, uno monofila e uno monoblocco.
Tali impianti di prova sono dotati di sensori che ci permetteranno di rilevare umidità, temperatura, bagnatura fogliare e del terreno, danni da drosophila suzukii e monilia. Come Consorzio auspichiamo, nei prossimi due anni, di riuscire a predisporre altri tipi di impianto, uno nella parte convenzionale e uno nel campo a conduzione biologica, con altri materiali diversi e innovativi, per valutare i risultati nell’arco di più anni e poter consigliare ai nostri produttori il sistema migliore per salvaguardare un’eccellenza come il ciliegio dal cracking (cioè dalle rotture del frutto) e dall’attacco degli insetti nocivi.
Il Consorzio della ciliegia – conclude Monari – gestisce un campo sperimentale concesso dal Comune di Vignola, con lo scopo di impostare prove che abbiano una ricaduta positiva per l’agricoltura del comprensorio e l’ambiente. Il campo è suddiviso in una parte a coltivazione convenzionale e in un’altra a biologico.
Al suo interno vi si conducono diverse prove, tra cui il confronto tra 8 differenti portinnesti. Abbiamo anche una collezione varietale che viene costantemente aggiornata e che ad oggi ospita più di 80 varietà e una trentina di selezioni”.